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Dal ristorante al domicilio

Dal ristorante al domicilio

Sapevate che quando uno chef cucina con piacere, serenità e amore anche il piatto che prepara ne riceve i benefici e di conseguenze anche chi lo mangia?

Cucinare a domicilio è estremamente più naturale del cucinare in un ristorante.
Cucinare a domicilio è estremamente più naturale del cucinare in un ristorante.

LAVORARE NELLA CUCINA DI UN RISTORANTE E’ DELETERIO

Lavorare per un ristorante, specialmente quando di turni se ne è solo sentito parlare e come tale sei costretto a rimanere lì e fare il servizio pranzo e cena come se fosse una cosa normale, è deleterio, stancante e induce giorno dopo giorno a ripensare seriamente alla scelta che hai fatto di lavorare in quel posto.

COME FUNZIONA

Nei ristoranti funziona così: la mattina presto si fanno le ordinazioni degli ingredienti al mercato e/o ai negozi di fiducia. Si inizia sin da prima mattina a preparare le  basi dei piatti che verranno serviti a pranzo e a cena. Ma attenzione non è detto che vengano usati proprio quei sughi, quelle pietanze… Al contrario, l’80% delle volte viene servito dapprima qualcosa derivante dalle preparazioni del giorno prima. Dopodiché, quando terminano le preparazioni del giorno prima si continua col servire quelle della mattina.

CIO’ CHE SI PREPARA OGGI SERVIRÀ PER IL SERVIZIO DI DOMANI

La conseguenza qual’è? Beh che il cliente di certo non si mangerà qualcosa che possa essere degno di chiamarsi “fresco di giornata”. Attenzione non mi riferisco a tutto tutto. La pasta ad esempio viene fatta al momento. Ve l’immaginate la qualità di una pasta cotta il giorno prima? Mio Dio, preferisco non pensarci. Su questo, possiamo essere tranquilli, non c’è pericolo che avvenga. Tuttavia per i sughi, secondo, antipasti e contorni si. Il pericolo c’è eccome.

Allora la domanda a questo punto sorge spontanea. “Ma se ciò che ci mangiamo al ristorante contiene molti sughi e preparazioni cucinate il giorno prima, quello che invece si cucina oggi a che serve?”, beh la risposta è altrettanto spontanea. Serve per il servizio del giorno dopo.

UNA RIPASSATA IN PADELLA E SEMBRERÀ CHE SIA STATO PREPARATO OGGI

Ma vedete, per quanto possa apparire strano e sbagliato per certi versi questo modo di fare, in realtà i ristoranti non hanno tutti i torti a comportarsi così. Perché? Beh perché sappiate che è matematicamente e temporalmente impossibile preparare tutto ciò che il menù prevede giorno per giorno per la clientela che si prevede di ricevere. Supponiamo ad esempio che nella cucina di un ristornate ci lavorino 2 o 3 cuochi e aiuto cuochi, e supponiamo che il numero dei clienti che si prevede possano venire per il pranzo e per la cena si aggiri intorno alle 120 persone, voi credete sia facile cucinare al momento per 40 (se sono in 3 chef) – 60 persone (se sono in 2 chef) pietanze tutte fresche e genuine ed ovviamente anche diverse tra loro (visto che ogni cliente per la legge della probabilità e del caos tende a scegliere cose diverse rispetto a quelle scelte dal tavolo vicino)? Diciamo che non ci sarebbero neppure tanti fuochi e piastre necessarie per garantire una tale organizzazione, a meno che il sugo non vada semplicemente svuotato dal contenitore che era posto in frigo e riscaldato in padella con una ripassata d’olio d’oliva in modo che abbia una parvenza di prodotto fresco.

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Tutto ciò nella cucina a domicilio semplicemente non avviene!

UNO CHEF A DOMICILIO USA SOLO INGREDIENTI FRESCHI

La spesa si fa il giorno stesso, la preparazione avviene dalle 2 alle 5 ore prima della cena o del pranzo a casa del cliente. Il motivo non sta soltanto nella bravura dello chef a domicilio (che di fatto deve avere assieme a una buona dose di passione per iniziare questo mestiere), quanto nel fatto che il numero di clienti da servire e nettamente inferiore e la tipologia delle pietanze da cucinare sono preventivamente concordate con il committente (ossia voi). Sebbene il menù dello Chef a domicilio sia comunque vasto e vi sia quindi la possibilità di scegliere davvero tra una vasta gamma di piatti saporiti e ben curati nell’aspetto, il committente farà una scelta ben precisa tra antipasti, entrèe, zuppe, piatti principali e dessert. Di conseguenza per lo chef a domicilio il compito si riduce a cucinare quei 4 – 6 tipi diversi di pietanze e servirle nel modo migliore con la professionalità di cui dispone.

ZERO SPRECHI, QUALITÀ E COMFORT DI CASA

Il risultato qual’è? Beh prima di tutto, gli sprechi sono ridotti notevolmente se non addirittura annullati (e questo per chi ha vissuto la quotidianità della cucina di un ristorante ed ha un minimo di senso etico dello spreco e quindi del valore del cibo, credetemi è un grosso traguardo raggiunto). I clienti sono altrettanto soddisfatti in quanto mangerebbero comunque, sia che quei piatti li avessero richiesti in un ristorante sia che li avessero richiesti nel comfort della propria casa. Anzi, mangerebbero con la consapevolezza che la qualità del cibo è notevolmente migliore, gli ingredienti sarebbero quelli freschi e non quelli comprati giorni prima e conservati in frigo o freezer. Inoltre i committenti e i loro ospiti, potrebbero godersi il servizio che lo chef a domicilio offre, nella piena comodità e tranquillità del proprio appartamento, con la giusta temperatura, con una musica di sottofondo e con la consapevolezza che lo chef penserà a tutto lui: spesa, preparazione, servizio e riordino della cucina. Voi penserete soltanto a rilassarvi e godervi la serata con i vostri ospiti.

SODDISFA MEGLIO LE RICHIESTE DEL CLIENTE

Personalmente io amo fare questo mestiere, poiché mi permette di cucinare dandomi la possibilità di esprimere al meglio le mie capacità culinarie (maturate e perfezionate in anni di duro lavoro e passione per questo mestiere) sorprendendo così il cliente. Mi permette di lavorare con un ritmo più umano e ciò mi consente di soddisfare più da vicino le specifiche richieste del cliente. Ad esempio se il cliente desidera che il piatto principale sia composto da una salsa di base al sapore di tartufo che fa da letto a delle polpette vegetali di fagioli azuki accompagnate da peperoni in agrodolce, rametti di timo fresco e salsa vinaigrette… non ha che da chiedere. Io cercherò di venire quanto più possibile in contro alle sue richieste. E’ questo uno dei grandi vantaggi di avere uno chef a domicilio. In un ristorante questo non ti sarà possibile. Lo chef crea il suo menù, prepara le sue pietanze e il cliente non fa altro che scegliere ciò che è scritto nel menù.

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2 thoughts on “Dal ristorante al domicilio”

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